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come un incanto
che non si vuol spezzare
quaggiù la terra
si lega al mare
bagliori d'oro
echi del tempo
maestosa e fragile
magia d'incanto
camminando
tra calli e campielli
si scorgono alti
gli antichi vessilli
di una città
un tempo regina
che dominava
e ora è in rovina
Refrain: uccidiamo il chiaro di luna
le gondole placide sulla laguna
quest'immagine da cartolina
questa gente messa in vetrina
come il sangue
che lascia la ferita
si svuota Venezia
che perde la vita
case e palazzi
restano vuoti
nella riserva
solo in pochi
tra queste pietre
corrose dagli eventi
di una città
che vive ormai di stenti.