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(musica: V. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi)
Prova, prova a pensare un po' diverso
niente da grandi dei fu fabbricato
ma il creato s'? creato da s?
cellule fibre energia e calore.
Ruota dentro una nube la terra
gonfia al caldo tende le membra.
Ah la madre ? pronta partorir?
gi? inarca il grembo
vuole un figlio e lo avr?
figlio di terra e di elettricit?.
Strati grigi di lava e di corallo
cieli umidi e senza colori
ecco il mondo sta respirando
muschi e licheni verdi spugne di terra
fanno da serra al germoglio che verr?.
Informi esseri il mare vomita
sospinti a cumuli su spiagge putride
i branchi torbidi la terra ospita
strisciando salgono sui loro simili
e il tempo cambier? i corpi flaccidi
in forme utili a sopravvivere.
Un sole misero il verde stempera
tra felci giovani di spore cariche
e suoni liberi in cerchio muovono
spirali acustiche nell'aria vergine.
Ed io che stupido ancora a credere
a chi mi dice che la carne ? polvere.
E se nel fossile di un cranio atavico
riscopro forme che a me somigliano
allora Adamo non pu? pi? esistere
e sette giorni soli son pochi per creare
e ora ditemi se la mia genesi
fu d'altri uomini o di quadrumani.
Adamo ? morto ormai e la mia genesi
non ? di uomini ma di quadrumani.
Alto, arabescando un alcione
stride sulle ginestre e sul mare
ora il sole sa chi riscaldare.